In un mondo in cerca di trattamenti per invertire o arrestare la progressione della demenza, gli approcci psicosociali possono essere trascurati eppure rimangono una parte fondamentale del supporto offerto per aiutare le persone a vivere nel miglior modo possibile con la malattia. Questi approcci includono la riabilitazione cognitiva, e a giugno 2023 è stata pubblicata una nuova revisione Cochrane sui suoi effetti. Questo podcast è stato tradotto e registrato da Valeria Elisa Contarino, con la partecipazione di Cochrane Italia.
In un mondo in cerca di trattamenti per invertire o arrestare la progressione della demenza, gli approcci psicosociali possono essere trascurati, eppure rimangono una parte fondamentale del supporto offerto per aiutare le persone a vivere con la malattia nel miglior modo possibile. Questi approcci includono la riabilitazione cognitiva e a giugno 2023 è stata pubblicata una nuova revisione Cochrane sui suoi effetti.
La riabilitazione cognitiva mira a ridurre l'impatto dei deficit cognitivi sulla vita quotidiana. Di solito è un programma di problem-solving altamente personalizzato, progettato per aiutare una persona con demenza lieve o moderata a svolgere attività quotidiane e mantenere quanta più indipendenza e qualità di vita possibile. Un elemento chiave è il concentrarsi su un'area specifica che l'individuo ha identificato come personalmente rilevante e importante per lui. Esempi includono sapere cosa è pianificato per la giornata o usare un telefono cellulare per rimanere in contatto con i familiari. Il lavoro potrebbe includere l'uso di tecniche compensative per modificare i compiti o l'ambiente, rendendo le attività più gestibili. Potrebbe anche coinvolgere l'apprendimento procedurale per sviluppare nuove abitudini e potrebbe utilizzare tecniche di apprendimento migliorato per rafforzare il ricordo di informazioni cruciali.
La revisione Cochrane valuta le evidenze esistenti sugli effetti della riabilitazione cognitiva sulle specifiche attività mirate dall'intervento per individui con demenza lieve o moderata. E’ stata esaminata anche la capacità funzionale e il benessere generale attraverso specifiche valutazioni secondarie da parte dei pazienti e dei loro caregiver.
Sono stati identificati sei studi randomizzati che hanno coinvolto poco più di 1.700 persone con demenza lieve o moderata. L'età media variava da 76 a 80 anni e la diagnosi più comune era la malattia di Alzheimer. L’analisi ha rilevato effetti positivi consistenti e significativi della riabilitazione cognitiva sulla capacità delle persone di svolgere le attività mirate dall'intervento. Questi miglioramenti erano evidenti alla fine del trattamento e nella valutazione di follow-up a medio termine, sia quando valutati dalla stessa persona con demenza, sia dai loro caregiver o altri informatori.
Sono stati riscontrati anche effetti positivi sul livello complessivo di autoefficacia per le persone con demenza e alcuni miglioramenti nella qualità della vita dei caregiver, ma questi effetti erano minori e per la maggior parte dei risultati secondari gli effetti erano trascurabili.
In conclusione, possiamo dire con un buon grado di sicurezza che le persone con demenza lieve o moderata possono ottenere miglioramenti affidabili nel funzionamento in relazione ai loro obiettivi personali. Pertanto, chiunque indaghi come sviluppare supporti post-diagnostici nei servizi per la demenza potrebbe considerare l’opzione della riabilitazione cognitiva. Quello di cui abbiamo bisogno ora è più ricerca e lavoro di implementazione per rafforzare la base di evidenze e per aiutarci a comprendere i meccanismi con cui la riabilitazione cognitiva funziona e come sfruttarne il potenziale affinché possa portare a un cambiamento più ampio nella vita di una persona.
Grazie per aver ascoltato questo riassunto della revisione, speriamo che abbia fatto luce su questo importante argomento. Se desideri saperne di più sulle evidenze esistenti e rimanere aggiornato in caso di nuove ricerche, la revisione è disponibile online. Basta cercare 'Cognitive rehabilitation and dementia' su CochraneLibrary.com.