Oggi abbiamo l'opportunità di discutere della terapia con surfattante per i neonati pretermine. Più precisamente, se l’uso di test rapidi possa guidare nel selezionare quali neonati necessitano di essere trattati. In questo podcast, ascoltiamo Matteo, co-autore della revisione Cochrane, e Anna, “principal investigator” di uno degli studi identificati.
Matteo: Ciao Anna, sono felice che oggi abbiamo l'opportunità di discutere della terapia con surfattante per i neonati pretermine. È un argomento davvero cruciale, soprattutto considerando il tuo ruolo come principal investigator dello studio REMEDIES.
Anna: Grazie, Matteo. Sono altrettanto entusiasta di approfondire questo tema, specialmente sapendo che sei uno degli autori della Cochrane review che ha analizzato l'efficacia della terapia con surfattante. Partiamo subito: perché la terapia con surfattante è così importante per i neonati pretermine con sindrome da distress respiratorio?
Matteo: La sindrome da distress respiratorio, o RDS, è un problema comune nei neonati pretermine. Si verifica quando i polmoni del neonato non sono completamente sviluppati e mancano di surfattante, una sostanza che mantiene i polmoni aperti e impedisce loro di collassare durante l’espirazione. Senza una quantità sufficiente di surfattante, respirare diventa estremamente difficile. La terapia con surfattante è essenziale perché riduce significativamente il rischio di complicanze respiratorie.
Anna: Esatto. Una delle sfide che affrontiamo è capire quando e come somministrare il surfattante. Sulla base della tua Cochrane review, come vedi il ruolo dei test rapidi per identificare la maturità polmonare nella guida alla terapia?
Matteo: Tradizionalmente, il surfattante viene somministrato profilatticamente nei neonati ad alto rischio prima che si manifestino i sintomi della RDS, oppure terapeuticamente dopo la diagnosi basata su criteri clinici e radiologici. Tuttavia, c’è un crescente interesse per i test rapidi sulla maturità polmonare. Questi test potrebbero aiutare a ottimizzare i tempi, assicurando che il trattamento sia tempestivo per chi ne ha bisogno e riducendo trattamenti inutili per gli altri.
Anna: Interessante. E quali test vengono utilizzati per valutare la maturità polmonare?
Matteo: Test come il "click test", il conteggio dei corpi lamellari e i test delle microbolle stabili misurano i livelli di surfattante nel liquido amniotico o nell’aspirato gastrico o tracheale del neonato dopo la nascita. Questi metodi offrono una valutazione rapida per determinare se i polmoni del neonato sono carenti di surfattante, permettendo di guidare meglio le decisioni terapeutiche.
Anna: Davvero promettente. Ma, se non sbaglio, la tua Cochrane review ha trovato prove incerte sull'efficacia di questa strategia, giusto?
Matteo: Esatto. Abbiamo analizzato i dati di tre studi che coinvolgono 562 neonati pretermine. Questi studi hanno confrontato la terapia con surfattante guidata dai test rapidi con l’approccio tradizionale basato su criteri clinici e radiologici. Purtroppo, non abbiamo trovato un impatto chiaro sulla probabilità di sopravvivenza fino alla dimissione dall’ospedale. Non ci sono state differenze significative nemmeno nei tassi di malattia polmonare cronica, nella necessità di trattamento con surfattante o nell'incidenza di pneumotorace. Questo sottolinea la necessità di ulteriori ricerche.
Anna: Questo è esattamente ciò che stiamo cercando di affrontare con lo studio REMEDIES. Vuoi che ti spieghi brevemente in cosa consiste?
Matteo: Certo, Anna. Sono curioso di sapere come il vostro studio possa migliorare la gestione della RDS.
Anna: Lo studio REMEDIES sta esplorando l’uso della meccanica respiratoria oscillatoria, o tecnica delle oscillazioni forzate (FOT), per guidare la terapia con surfattante. Questo metodo misura la reattanza polmonare, che riflette il reclutamento alveolare e quindi la compliance polmonare. È un approccio non invasivo che fornisce informazioni dettagliate sulle proprietà meccaniche del sistema respiratorio.
Matteo: Sembra davvero innovativo. Quali vantaggi potrebbe offrire rispetto ai metodi tradizionali?
Anna: Speriamo che la FOT permetta di identificare con maggiore precisione e rapidità i neonati che necessitano di surfattante, evitando trattamenti non necessari. Alcuni neonati richiedono ossigeno per motivi diversi dalla carenza di surfattante, come problemi emodinamici, mentre altri compensano con uno sforzo respiratorio maggiore. Questo sforzo può portare a infiammazione, esaurimento muscolare o air-leakse non viene trattato adeguatamente. La tecnica FOT potrebbe aiutare a distinguere meglio queste situazioni.
Matteo: Molto interessante. Sai già quando potremo aspettarci i risultati dello studio?
Anna: Potrebbe volerci ancora un paio d’anni. Essendo una tecnica nuova, stiamo formando i centri per utilizzarla correttamente. È un processo che richiede un po’ di tempo.
Matteo: Grazie per aver condiviso queste informazioni, Anna. È chiaro che, mentre abbiamo alcune risposte, c’è un grande potenziale per migliorare la gestione della RDS.
Anna: Grazie a te, Matteo. La tua Cochrane review fornisce una base fondamentale per la ricerca futura. È emozionante vedere come entrambe le nostre aree di lavoro possano contribuire a migliorare i risultati per questi neonati vulnerabili.