Podcast: Gli interventi psicologici o educativi (o una combinazione di entrambi) possono ridurre le cadute in persone anziane che vivono in casa?

Nel 2012 Cochrane ha pubblicato una delle sue revisioni più citate e ricche di dati, dedicata alla prevenzione delle cadute negli anziani che vivono in comunità. Negli anni lo studio è stato suddiviso in più revisioni, ciascuna dedicata a specifici tipi di interventi. Questo podcast, tradotto e registrato in italiano da Matteo Famularo con la partecipazione di Cochrane Italia, presenta i risultati di una revisione pubblicata nell’ottobre 2024 che esamina l’efficacia degli interventi psicologici e educativi nella prevenzione delle cadute negli anziani.

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Nel 2012 Cochrane ha pubblicato una delle sue revisioni più citate e ricche di dati, dedicata alla prevenzione delle cadute negli anziani che vivono in comunità. Negli anni lo studio è stato suddiviso in più revisioni, ciascuna dedicata a specifici tipi di interventi. Questo podcast, tradotto e registrato in italiano da Matteo Famularo con la partecipazione di Cochrane Italia, presenta i risultati di una revisione pubblicata nell’ottobre 2024 che esamina l’efficacia degli interventi psicologici e educativi nella prevenzione delle cadute negli anziani.

Gli interventi psicologici hanno l’obiettivo di modificare i pensieri, i sentimenti o il comportamento della singola persona – ad esempio aumentando la sicurezza o la motivazione per compiere qualcosa che lo possa aiutare nel prevenire le cadute. Questi interventi possono includere la terapia cognitivo-comportamentale e le intervista motivazionali, ma sono state testate anche altre modalità d’intervento di tipo psicologico.
È stata prestata particolare attenzione anche agli interventi di tipo educativo, che coprono un'ampia gamma di argomenti in relazione a come prevenire le cadute. Alcuni di questi adottano un approccio personalizzato in cui le persone vengono istruite sulla base di fattori di rischio individuali; altri propongono diverse tematiche riguardanti le cadute, come ad esempio l’esercizio fisico e i farmaci; ed altri ancora si concentrano su una singola tematica, come l’incontinenza o la modifica dell’abitazione.
Per quanto riguarda l’efficacia di queste diverse modalità d’intervento nella prevenzione delle cadute, le linee guida mondiali per la prevenzione delle cadute rappresentano un punto di riferimento, fornendo indicazioni sull’utilizzo di strumenti educativi. Tuttavia, è importante notare che tali linee guida si basano principalmente sulle opinioni di esperti e che le raccomandazioni in esse contenute non sono state specificamente formulate per gli interventi di tipo psicologico finalizzati alla prevenzione delle cadute. È perciò importante conoscere la vera efficacia di questi interventi sulle cadute, in quanto, a volte, anche quando sembra ovvio che qualcosa possa essere teoricamente benefico, non lo è altrettanto nella realtà. Ad esempio, sebbene un intervento psicologico possa promuovere la sicurezza o la motivazione di qualcuno nell’essere più attivo e ridurre le preoccupazioni riguardo le cadute, potrebbe inavvertitamente porre la persona in situazioni ad aumentato rischio di cadute.
In più, sebbene educare le persone possa sembrare un metodo di sensibilizzazione, si dovrebbe sapere con certezza se questo tipo di intervento da solo sia in grado di ridurre le cadute. Gli interventi psicologici e educativi hanno bisogno di più attenzione, in quanto le cadute rappresentano un problema molto importante – si stima che circa 1 su 3 persone anziane cada ogni anno. Le cadute possono avere conseguenze sul lungo termine condizionando l’indipendenza e la sicurezza della persona. Inoltre, cadere può comportare gravi infortuni come la frattura d’anca, il trauma cranico e persino la morte.
La revisione del 2012 ha incluso solo 7 studi con queste modalità d’intervento, mentre all’incirca un decennio più tardi, ne sono stati identificati 37. Gli interventi di tipo psicologico erano suddivisi in 6 riguardanti gli interventi cognitivo-comportamentali, 3 sull’intervista motivazionale e 3 su altre modalità d’intervento di tipo psicologico. Inoltre, sono stati inclusi 9 studi di interventi educativi personalizzati; 12 che somministravano lo stesso materiale educativo a tutti i partecipanti, coprendo diverse tematiche; mentre 2 hanno testato l’intervento educativo su un singolo argomento. È stato riportato anche 1 studio di una combinazione tra intervista di tipo motivazionale e coaching con istruzione personalizzata.
Questi studi hanno coinvolto in totale quasi 17,500 persone con una media di 73 anni, di cui il 71% di sesso femminile.  Lo studio con il grado di qualità più alto ha coinvolto 430 persone ed è incentrato sulla combinazione di intervista di tipo motivazionale, coaching e istruzione personalizzata. Secondo questo studio, la combinazione tra interventi di tipo psicologico ed educativo ha fatto poca o nessuna differenza nel numero di persone vittime di cadute, anche se probabilmente ha aiutato a ridurre il numero di volte che le persone cadono, ma non si è sicuri di quanto consista questa riduzione. Si può anche affermare con moderata certezza che l’insieme di questi interventi fa una piccola o nessuna differenza sulla preoccupazione degli anziani per il rischio di caduta. Riguardo gli interventi psicologici cognitivo-comportamentali, c’è poca certezza che questi risultati portino a un piccolo o nessun effetto sul numero di persone che cadono, ma solo ad una limitata riduzione nella preoccupazione di cadere. Nel resto degli studi, la certezza delle prove per gli interventi psicologici è molto incerta, oppure non sono stati analizzati gli obiettivi prefissati da questa revisione.
Una situazione simile si è verificata nell’analisi degli interventi di tipo educativo, con un basso grado di certezza dell’efficacia dei piani educativi personalizzati e con un effetto piccolo o nullo sul numero di cadute. Gli interventi educativi che coprono diverse tematiche potrebbero migliorare la preoccupazione di cadere (ciò si può affermare con poca certezza), ma molta dell’evidenza rimanente risultava molto incerta o non era compatibile con gli obiettivi della revisione.
Possiamo concludere che un intervento combinato di tipo psicologico e educativo possono aiutare nel ridurre il numero di cadute ma non necessariamente il numero effettivo di persone che cadono. C’è molta meno certezza per tutte le altre modalità d’intervento osservate, e future ricerche potrebbero cambiare le conoscenze attuali.

La revisione è disponibile online andando su cochranelibrary.com e scrivendo “educational interventions and falls” nella barra di ricerca per trovare il link in cima alla lista.

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